Nuova tendenza post-covid? Allenamenti oltre i 300 chilometri per Pierre Rolland e Liliane Calmejane
In principio sono stati alcuni lunghissimi allenamenti virtuali a fare notizia. Senza dimenticare ovviamente alcune sessioni particolarmente lunghe di alcuni corridori belgi, Oliver Naesen su tutti ad aprire la tendenza, ma senza dimenticare anche Remco Evenepoel. Ora, che il lockdown è stato revocato, anche in altre nazioni si può uscire le cronache vengono riempite da nuovi “exploit” a testimonianza di un trend tutto da discutere. Non più tardi di due giorni fa, Egan Bernal si è reso protagonista di 237 chilometri in sette ore e mezza ma è soltanto l’ultimo di una lunga lista. Il talentuoso Quinn Simmons ne ha messi insieme più di 300 , così come Pierre Rolland, mentre Lilian Calmejane è riuscito ad abbattere il muro dei 400 in 14 ore.
Il corridore della Total-Direct Energie ha consumato durante la giornata 1 pizza, 5 barrette, 2 fette di torta, 3 gel, 10 borracce e 2 coca cola. Il suo compatriota, dallo scorso anno in maglia B&B – Vital Concept, invece si è dedicato alla salita, percorrendo 337 chilometri con 3.878 di dislivello da casa sua a Orleans alla stazione sciistica di Super-Besse in 11 ore e 22 minuti a una media di 29,6 km/h. Sempre in Francia
La questione suscita interessanti reazioni anche tra gli stessi corridori, come testimonia questo scambio di opinioni tra Jacopo Guarnieri, Francesco Gavazzi e Valerio Agnoli, decisamente critici verso questo nuovo trend che sembra essere dettato da una voglia irrefrenabile di recuperare i chilometri di allenamento persi durante il lockdown. Tra le ipotesi anche la voglia di stupire e di tornare a far parlare di sé in qualche modo, consapevoli che questi allenamenti vengono poi resi pubblici e sulla rete diventano rapidamente virali.
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